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NON SONO MAI ABBASTANZA, l’inferno del perfezionismo

A cura della Dott.ssa Irene Agostini

Se sei qui intento a leggere questo articolo è perché probabilmente sai cosa significa essere un o una perfezionista. Sai cosa significa chiedere a te stesso talmente tanto da sentire che quello che fai non è mai abbastanza. Basta poco, un neo lo chiamo io, per far sì che tutti gli sforzi che hai fatto siano dimenticati! L’angoscia e la tristezza ti assalgono perché è evidente che se non hai raggiunto quel traguardo allora non sei “abbastanza bravo”, “abbastanza bello”, “abbastanza efficace” ecc…

La tua vita è probabilmente piena di “devo” anziché di “voglio” e potresti non sapere neanche più ciò che realmente desideri per te perché da troppo tempo cerchi di raggiungere ciò che credi di dover essere.

E allora ricordati di respirare quando sale l’angoscia, ridimensiona l’errore “E’ SOLO UN ERRORE, NON SEI UN FALLIMENTO TOTALE!”

Da quando ho imparato ad accettarmi nella mia possibilità di fallire, la mia vita è cambiata e non è stato un lavoro facile, nemmeno per me!

ORIGINI DEL PERFEZIONISMO

Il perfezionismo spesso nasce nell’infanzia. E’ possibile che i perfezionisti siano figli di genitori insicuri che investono emotivamente i bambini delle loro grandi aspettative, con il desiderio che i figli realizzino quello che loro non sono stati in grado di ottenere. Essi hanno preteso sempre di più e sono sempre stati molto critici in qualsiasi ambito, dalle performance scolastiche allo sport, dall’imparare a suonare uno strumento al modo di vestire. Inoltre questi genitori faticano ad accettare i limiti e i difetti dei figli. I figli di genitori con a loro volta una bassa autostima si trovano dunque a dover barattare l’accettazione e l’affetto dei genitori con le loro prestazioni. Sentono che per avere l’attenzione dei genitori devono essere perfetti. I genitori vedono i figli come un’estensione di loro stessi e cercano in loro delle soddisfazioni esterne. I bambini, di conseguenza, rispondono a questo con uno sforzo grandissimo per raggiungere i successi che i genitori richiedono loro. (Luca Mazzucchelli)

Anche Carl Rogers, psicologo statunitense, sosteneva che nel momento in cui si struttura la percezione delle relazioni, nel bambino emerge l’importanza che egli attribuisce a quella delle figure di accudimento che si manifesta attraverso il bisogno di essere amato, accudito e protetto, è una relazione in cui l’essere accettato è una questione di vita o di morte. In quest’ottica diviene chiaro come il bambino sia disposto a rinunciare a delle parti di sé per non perdere l’amore genitoriale. Rogers definì questo bisogno, “considerazione positiva” ed è talmente forte che, quando il bambino percepisce una discrepanza tra il suo giudizio e quello dei genitori, introietta i valori esterni rinunciando ai suoi e a quella che l’autore definisce la sua “saggezza organismica”.

NESSUNO E’ PERFETTO

E quindi non lo sarai mai nemmeno tu, smettila di farti del male!

  • Spendete almeno un minuto al giorno dandovi dei riconoscimenti per delle cose anche piccole che però avete fatto (potete anche trascriverle)
  • Ogni volta che emerge la parola “devo” nella vostra mente chiedetevi se ne avete davvero voglia o quella richiesta ha a che fare con il raggiungimento di uno standard
  • Respirate!
  • Se avete compiuto un errore ricordatevi che non siete perfetti ma che potete accettare la vostra imperfezione
  • Un errore è solo UN ERRORE non siete dei completi fallimenti
  • Ricordatevi che riconoscere gli errori, accettandoli, vi aiuterà a migliorarvi.
  • Ditevi: “Oggi ho fatto questo errore, proverò ad aggiustare il tiro la prossima volta”

IL PERFEZIONISMO E’ ALLA BASE DI MOLTISSIMI DISTURBI:

Nei disturbi del comportamento alimentare è presente sia nell’anoressia, nella bulimia che nel binge seppur in gradi e forme diverse;

Nei disturbi d’ansia, vediamo l’ansia da prestazione, le fobie, i rituali del disturbo ossessivo compulsivo;

Nelle dipendenza in cui l’oggetto tossico come la sostanza o l’alcol diventa il mezzo per punirsi o per alleviare l’insopportabile senso di inadeguatezza, vergogna e fallimento;

Nella depressione, quando chiediamo a noi stessi di essere quei bambini così buoni e perfetti (che non possono arrabbiarsi mai con gli altri per non perdere la loro accettazione o il loro amore) tutta la rabbia SANA che sentiamo la ritorciamo contro noi stessi.

Questi sono solo alcuni egli esempi che mi sento di riportarvi oggi ma, se accendeste un lumicino dentro di voi vedreste che quanto ho detto finora ci rispecchia un po’ tutti; E SE SENTI CHE QUESTO ASPETTO DI TE TI RENDE LE COSE DAVVERO DIFFICILI ALLORA NON ESITARE A CONTATTARMI, INSIEME POSSIAMO LAVORARCI!

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