Chissà quante volte vi sarà capitato di leggere interviste ad attrici o attori di seconda o terza categoria  nelle pagine poco patinate di qualche rivista da ‘parrucchiere’, fateci caso, una delle domande più frequenti è “cos’è che ti crea ansia?”  o “hai mai avuto paura?” aimè spesso e volentieri le risposte sono un mix tra banali frasi da Bacio Perugina e macismi da Capitan America. In verità la realtà è ben distante (e per fortuna!) da tutto questo e c’è un mare che divide l’ANSIA dalla PAURA. So cosa state pensando: “forse è meglio leggere, tra una messa in piega ed un taglio old school, l’intervista poco vera di cui sopra rispetto a riflettere su questo argomento; del resto pensare alle mie paure mi genera paura e leggere delle mie ansie mi crea ansia!”.Forse in questa frase c’è anche del vero ma, come un vero giocatore di poker, io rilancio perché affrontare la lettura di queste poche righe che seguono può essere molto meno paurosa e ansiosa di quanto si possa credere…almeno spero! Prima di tutto c’è da fare una distinzione…

La prima distinzione da fare è tra PAURA e ANSIA, la prima fa parte delle emozioni di base dell’essere umano (che sono sei: paura, gioia, disgusto, rabbia, tristezza e sorpresa) ed è un’emozione primordiale ma cosa ancora più importante è che risulta essere legata ad un’esperienza reale e vissuta nel presente. L’ansia invece consiste in un generale senso di allarme che invade la vita della persona e che si esprime di fronte a pericoli temuti sia reali che potenziali. Quando si vive in uno stato di ansia senza che questa sia legata a qualche cosa di specifico si parla di ANSIA LIBERA.

Da un punto di vista filosofico la paura è radicata nel reale e l’ansia nell’immaginario.

L’espressione dell’ansia coinvolge non solo l’apparato psichico ma anche quello fisiologico attraverso una serie di sintomi come tachicardia, dispnea, tremori, sintomi gastroenterici ecc… che spesso sono i motivi per i quali il paziente arriva dal medico interpretando queste manifestazioni per un disturbo fisico (arrivano spesso al p. soccorso pazienti con dolore al petto che credono di avere un infarto in corso mentre invece stanno avendo un attacco di panico).

Un’ ulteriore precisazione da fare è che tutti noi conosciamo l’ansia, nel senso che nella nostra vita, in periodi specifici, in relazione a situazioni precise e con un diverso grado d’intensità, sperimentiamo questo stato emotivo ma non per questo abbiamo una patologia.

“Si parla di PATOLOGIA ANSIOSA quando la reazione di allarme insorge in assenza di uno stimolo adeguato e proporzionale oppure quando le risposte comportamentali si rivelano inadeguate o decisamente non vantaggiose per l’individuo (Lingiardi, 2004).”

ANSIA DI STATO e ANSIA DI TRATTO:

L’ANSIA DI STATO sta ad indicare un’esperienza ansiosa legata a circostanze che l’hanno evocata in modo contingente;

L’ANSIA DI TRATTO è invece una modalità ricorrente della persona di affrontare ogni situazione della sua vita, con un eccessivo grado di ansia.

Il PANICO è una manifestazione ansiosa terrorizzante che blocca la persona, la paralizza nel comportamento, la sconvolge sia da un punto di vista fisico che psichico, l’ATTACCO DI PANICO, più specificatamente, riguarda un periodo di tempo, generalmente 10 minuti, di paura intensa, terrore e sensazione di una catastrofe imminente o di morte, paura di perdere il controllo, paura di soffocare e dispnea che possono essere inaspettati, causati da una situazione specifica o sensibili ad alcune situazioni.

Alcune volte l’attacco di panico emerge in relazione a delle FOBIE SPECIFICHE come la paura di volare, dell’ascensore, del dentista, del sangue e verso alcuni animali o oggetti (solo per citarne alcune). In questi casi si ricorre tipicamente all’EVITAMENTO dello stimolo ansiogeno che non fa altro che rafforzare la patologia.

Di seguito vi riporto i criteri diagnostici per l’Attacco di panico ma evitate di farvi una diagnosi senza prima aver consultato un professionista!

Questa sintomatologia  deve essere accompagnata però dalla PAURA ANTICIPATORIA di sviluppare un successivo attacco o dalla paura delle conseguenze che questi attacchi possono avere sulla persona (ad es. di impazzire, di perdere il controllo).

Mentre per tutti i disturbi d’ansia e di attacco di panico è necessario l’intervento di un professionista (PSICHIATRA e PSICOTERAPEUTA), per tutte quelle manifestazioni che tipicamente ognuno di noi vive di ansia non patologica ecco alcuni accorgimenti:

  • La maggior parte delle situazioni per cui si sperimenta ansia collocate nel futuro NON SONO PREVEDIBILI né MODIFICABILI quindi provare ansia non diminuisce la probabilità che si verifichino, allentate perciò il vostro bisogno di controllare tutto, questo non sarà mai possibile!
  • Tenete un diario in cui prendere nota di quali situazioni tendono a far emergere gli stati ansiosi e cercate di comprendere qual è la vostra reale paura sottostante (ad esempio, avere tanta ansia perchè si deve affrontare un esame può celare un bisogno eccessivo di perfezionismo narcisistico che non mi consente di accettarmi con tutti i miei limiti, soprattutto nella possibilità di fallire) spesso pensieri disfunzionali o negazione di emozioni che fanno parte di noi trovano il loro canale di sfogo attraverso manifestazioni psico-somatiche.
  • Praticare attività fisica, anche una camminata per 30-40 minuti al giorno, serve a scaricare la tensione accumulata, aumenta lo stato di benessere psico-fisico e i livelli di autostima. Scegliete sempre qualcosa che vi piace altrimenti aggiungerete una nota negativa ad un’attività benefica;
  • Occhio all’alimentazione, soprattutto bevande e cibi stimolanti non fanno al vostro caso quindi limitate caffeina, nicotina e dolci.
  • Cercate di ritagliarvi uno spazio o un momento della giornata in cui rilassarvi facendo ciò che vi piace, coltivate i vostri interessi qualunque essi siano, vedere gli amici, leggere, girare per musei, ascoltare musica ecc…
  • Infine createvi uno spazio mentale, che sia un ricordo o un’immagine piacevole in cui potete rifugiarvi, uno spazio solo vostro in cui vi sentite al sicuro e nel quale nessuno, a parte voi, può entrare.
BIBLIOGRAFIA
  1. Lingiardi, 2004, La personalità e i suoi disturbi, Il Saggiatore, Milano.
Prefazione a cura di Francesco Setteceli
Articolo a cura della Dott.ssa Irene Agostini