“Quando arrivo a casa ceno, magari mangio anche un piatto abbondante di pasta per cui non ho bisogno di mangiare altro, ma poi apro il frigorifero e comincio a mangiare di tutto, a volte mi alzo anche di notte e seppure sono sola a casa, mi nascondo sotto alle coperte e continuo a mangiare. La mattina dopo, quando mi ricordo tutto quello che ho mangiato, mi vergogno e mi sento profondamente in colpa.” (Il caso di M.)

A tutti sarà capitato di cedere ad un pacco di patatine davanti ad un film, ad una mezza teglia di lasagne o di tiramisù (a seconda dei gusti), ad un mezzo chilo di pop corn misto a caramelle gommose quando si va al cinema senza che niente di tutto questo abbia a che fare con la fame. Non mi soffermerò sugli aspetti poco salutari di tale comportamento (ovvi ed evidenti) ma sulle sue caratteristiche. Spesso, in questi casi, non diciamo “avevo fame” ma “non lo faccio per fame ma per gola”. Solo al pensiero di ciò che ci piace le papille gustative vanno in visibilio, la salivazione aumenta ed il pensiero si focalizza solo sul cibo desiderato fino a quando non cediamo e plachiamo l’irruenza di questo sentire. Questo viene definito “peccato di gola” ed è ben diverso da un episodio di Binge, infatti, NON HA NESSUN IMPATTO SULLA VITA DELLA PERSONA ED E’ UN EPISODIO OCCASIONALE. (altro…)