Cosa ha significato la terapia per F.

Ho cominciato il mio percorso psicoterapico dopo la morte prematura di mio padre, avevo solo 27 anni ed ero sola a Roma, mi trasferii in questa grande città per lavoro qualche mese prima. Un giorno in autobus durante il mio rientro stracolmo di gente mi sono sentita ‘’sola’’, in quel momento ho capito che avevo bisogno di parlare con qualcuno, cercai su internet uno psicoterapeuta, non ne conoscevo nessuno, ho cominciato a scorrere tra i mille risultati, nessuno tra quelli trovati sembrava essere fatto per me, ricordo ancora tanti professionisti specializzati in qualcosa così lontano da quello di cui avevo bisogno.
Poi trovai lei, la Dott.ssa Irene Agostini, presi un appuntamento ero molto scettica, anche lei, non accennava sulla sua pagina a terapie per lutto o cose del genere, pensavo che nessuno avrebbe potuto aiutarmi, ma provai. Il mio percorso terapico è cominciato dal primo giorno in cui mi sono seduta su quella poltrona, Irene era tutto quello di cui avevo bisogno, non ha mai provato a guarire le mie ferite, perchè ci sono cose che sono inguaribili, forse è stata proprio questa la mia “terapia” mi ha insegnato a conviverci. Durante il percorso mi sono stati forniti gli strumenti per poter andare avanti, per non sentirmi sola anche quando lo sono. La mia terapia è durata più di due anni, è stata lunga tortuosa, difficile, ho provato tante volte a fuggire per rintanarmi nelle tristezze, ma lei era sempre lì pronta al richiamo, non mi ha mai lasciata andare giù, mi tendeva la mano anche ai molteplici rifiuti. Come in ogni percorso sono uscite fuori tante altre profonde problematiche, ad ogni appuntamento imparavo a conoscere una parte di me che non ne sapevo neanche l’esistenza, la scoperta è stata profonda.
Irene è riuscita a darmi la consapevolezza dei miei problemi d’amore e odio con il cibo, la rassegnazione di una storia d’amore finita dopo tanti anni, l’idea di una famiglia che stavo andando in frantumi, è riuscita ad aiutarmi a rimettere i pezzi di un puzzle distrutto al loro posto, non è stato facile, ma probabilmente se non l’avessi fatto oggi sarei ancora INTRAPPOLATA in quella via senza uscita. Irene non mi ha dato indietro ciò che avevo perso, ma mi ha dato gli strumenti per affrontare la mia nuova vita, che non avevo scelto, ma ormai era mia e potevo solo imparare a conviverci, oggi sono serena, non ho più bisogno di terapie, ma mi riservo sempre il suo numero, tutti nella vita abbiamo il dovere di fermarci un attimo e provare ad amarci, non è poi così eterna questa vita per rimandare ancora il momento di cominciare a vivere.